L'homo sapiens, circa 60.000 anni fa, si diffuse dall'Africa a tutti i continenti vivendo prima di caccia e poi imparando a raccogliere i frutti che nascevano spontaneamente, spostandosi sempre assieme agli altri membri del suo gruppo alla ricerca di cibo e riparandosi in caverne o capanne. Già l'homo sapiens, per quanto nomade, iniziò a forgiare attrezzi di pietra o di osso d'animale e nel tempo cercò di migliorarli. Nell'età paleolitica, detta anche età della pietra antica (tra 2 milioni di anni fa e 10.000 anni fa circa) i progressi furono lenti e consistettero in semplici scheggiature dei materiali per effetto della battitura con pietre mentre nell'età neolitica, detta anche età della pietra nuova (tra i 10.000 e i 4000 anni aC) imparò a lavorarli e a levigarli, rendendoli lisci.
Il neolitico segna anche un altro grande passaggio nella storia dell'uomo, infatti da cacciatore e raccoglitore di frutti spontanei l'uomo divenne allevatore e agricoltore, iniziando quindi a risiedere in modo stabile in territori fertili e adatti all'allevamento.
Risale circa al 6000 A.C. l'origine dei villaggi, ovvero agglomerati di abitazioni dove vivevano fianco a fianco più famiglie, le esigenze dei nuclei abitativi divennero sempre maggiori, i villaggi crebbero e il bisogno di strumenti sempre più complessi diede vita all'artigianato, specializzato per lo più nella realizzazione di strumenti agricoli e di uso comune come aratri, falci, mortai, pentolame in ceramica, tessuti e tappeti.
Dalla pietra ai metalli
La lavorazione dei metalli risale al 3000 A.C., dapprima si iniziò a lavorare il rame, poi il bronzo (ottenuto con rame e stagno) e, dal 1000 AC anche il ferro.
Nei territori più fertili, come le valli dei fiumi, già dal 3000 A.C. iniziarono a nascere le prime città: i villaggi si erano evoluti e le diversificazioni sociali degli abitanti erano oramai talmente variegate da dare vita ad un'organizzazione di tipo urbano e civile più complessa e suddivisa in classi sociali (contadini, allevatori, artigiani, mercanti, soldati, sacerdoti, amministratori e regnanti).
Le città iniziarono a stringere rapporti con le terre e i villaggi circostanti, allargandosi a regni e poi imperi, quando più città erano sottoposte al dominio di una sola autorità. Questo è quello che accadde in Mesopotamia, in Egitto, in India e in Cina. Fondamentale per l'evoluzione delle città fu il perfezionamento della scrittura, che permise di amministrare territori di grandi dimensioni.
Visti questi grandi passaggi dell'evoluzione dell'uomo e della società, è corretto affermare che la preistoria terminò intorno al 3000 AC per lasciare il posto alla storia.
le pagine proposte sono interessanti e complete. grazie il vostro è un buon lavoro
RispondiEliminaBello! Potete mettere la storia degli assiri
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