Il Nilo, il Tigri, l'Eufrate, l'Indo e il fiume Giallo. Quando la storia e la geografia si incontrano. Le risorse che hanno dato vita alle civiltà
Almeno 4 delle grandi civiltà della storia si sono sviluppate lungo il corso dei fiumi, l'ambiente fluviale è stato particolarmente favorevole allo sviluppo delle società, ma... quali sono stati i fiumi più importanti nello sviluppo delle grandi civiltà?
IL NILO
Lungo la valle del Nilo si è sviluppata la civiltà Egizia, nonostante il Nilo sia il fiume più lungo del mondo (o almeno lo era nel mondo anticamente conosciuto) il tratto fluviale interessato dalla civiltà egizia è solo quello terminale, identificabile negli ultimi 1000 km rispetto ad una lunghezza complessiva di 6670 km.
Il Nilo è un fiume dalla portata molto ampia, nel periodo di "magra" si presenta come un fiume normale mentre, durante le piene, si allarga notevolmente raggiungendo una fascia di 30 km di larghezza. Con la piena il fiume trascina a valle detriti organici e terriccio, rendendo particolarmente fertili le terre e dunque adatte alle coltivazioni. Il Nilo, inoltre, è navigabile per lunghi tratti, altro elemento che ha contribuito a rendere l'ambiente ideale allo sviluppo della civiltà degli egizi.
I DUE FIUMI: IL TIGRI E L'EUFRATE
Mesopotamia significa "tra i fiumi" e rappresenta quella vasta area delle valli dell'Eufrate e del Tigri, entrambi nascono dalle montagne armene, a est dell'Anatolia. Attualmente confluiscono a Nord del lago Hammar e proseguono in un unico corso, lo Shatt al-'Arab che sfocia nel Golfo Persico.
La situazione ambientale della Mesopotamia è molto diversa da quella del Nilo, gli eventi stessi che si sono succeduti ci parlano di conflitti e di incastri di vicende autonome. Anche l'aspetto fisico è cambiato significativamente nel tempo per via di importanti mutamenti ecologici, basti pensare che i due corsi d'acqua, che oggi confluiscono insieme, 5000 anni fa sfociavano separatamente in mare a circa 200 km a nord dell'attuale Bassora, e probabilmente nel paleolitico sfociavano ancora centinaia di km più in su, a oltre 500 km dalla costa in cui sfociano oggi. Tutta la Mesopotamia, quindi, geograficamente la si può vedere come una terra "nuova", rubata al mare con il lavorio dei fiumi. Gli scenari sono mutati velocemente, e non impercettibilmente come di solito capita.
INDO E FIUME GIALLO
L'Indo è lungo 3168 km e presenta un bacino molto vasto nel quale, 4500 anni fa, sorse la cosiddetta civiltà dell'Indo. Anche questa zona, come per la Mesopotamia, è stata scenario di recenti mutamenti ambientali, probabilmente indotti dalla stessa civiltà che vi si era insidiata. Nel paleolitico l'area era coperta da una folta vegetazione tra cui abbondavano gli alberi ad alto fusto, oggi le zone desertiche sono numerose e si alternano ad altre paludose.
Il Fiume Giallo (Huanghe o Huang-ho), è lungo 4645 km e presenta caratteristiche diverse nei vari tratti del suo percorso. Molto interessante è l'area in cui il fiume scava il proprio alveo negli strati sedimentari del loess, un terreno molto fertile depositatosi durante le glaciazioni per l'azione dei venti nelle aree occupate dai ghiacciai. Questo terreno fertile, unito alla presenza del fiume, ha creato i presupposti per lo sviluppo di varie culture, in particolare della civiltà di Anyang. Il fiume porta l'acqua ad un terreno già fertile ma, allo stesso tempo, lambendo ed erodendo il terreno ne asporta una parte considerevole, creando una situazione di instabilità.
ultimo aggiornamento 28 ottobre 2020
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