Le dimensioni di alcuni menhir potevano raggiungere anche i venti metri di altezza, come nel caso del Grand Menhir rotto di Locmariaquer, in Bretagna, la loro forma è generalmente squadrata, a volte assottigliata sulla cima.
Sono stati trovati menhir eretti singolarmente o in gruppi.
Sono stati ritrovati menhir in Europa, Africa e Asia, i ritrovamenti più numerosi sono quelli dell'Europa Occidentale, in modo particolare in Bretagna e nelle isole britanniche.
Le funzioni dei menhir sono di origine diversa: in alcuni casi rappresentavano idoli di adorazione pagana, e potevano essere scolpiti per incidervi simboli e raffigurazioni divine (si parla in questo caso di statue-menhir), potevano fungere allo scopo di monumenti funerari, per indicare il luogo di sepoltura di qualche personaggio di rilievo e infine potevano servire per delimitare i confini tra diversi territori.
loro il ruolo di veri e propri segnali stradali, molti menhir infatti si trovano in corrispondenza delle antiche strade romane e spesso in prossimità degli incroci.
I menhir in Italia:
In Sardegna i menhir assumono il nome di pedras fittas e si trovano in diversi punti dell'isola. Il significato simbolico dei menhir richiama la fertilità, sia per la forma fallica sia per i simboli femminili scolpiti sugli stessi.
Nel territorio di Laconi, in provincia di Oristano, sono stati rinvenuti oltre 100 menhir e statue menhir, nel museo della statuaria preistorica in Sardegna, sempre a Laconi, sono esposti decine di questi menhir oltre ad altri rinvenuti in territori limitrofi.
In provincia di Oristano, a Villa Sant'Antonio, sono stati ritrovati talmente tanti menhir da rinominare il luogo la Valle dei Menhir.
In provincia di Oristano, a Villa Sant'Antonio, sono stati ritrovati talmente tanti menhir da rinominare il luogo la Valle dei Menhir.

Altri ritrovamenti importanti sono quelli di Goni, in provincia di Cagliari, dove nel sito di Pranu Muttedu sono visibili numerosi menhir allineati in lunghe file e di Sant'Antioco, sempre in provincia di Cagliari dove sono visibili i menhir chiamati il frate e la suora (Su Para e Sa Mongia) e molti menhir rappresentanti simboli maschili, con sezione a pilastro e altri femminili con la sezione piano convessa o concavo convessa.
Il più alto menhir della Puglia, il Menhir de Santu Totaru, si trova a Martano e supera i 5 metri d'altezza.
Durante il medioevo i menhir del Salento furono inglobati nella cultura cristiana e furono incise sulla pietra delle croci, ancora oggi è usanza, nella Domenica delle Palme, andare in processione in questi luoghi per assistere alla benedizione dei ramoscelli di olivo.
Mentre i dolmen sono stati ritrovati sono nell'Italia meridionale, la presenza dei menhir riguarda anche l'italia settentrionale, e importanti siti sono stati rinvenuti in Piemonte e in Liguria (Varazze, Verzi, Pieve di Teco e Ameglia), è ancora sconosciuta la funzione dei menhir liguri, non si sa cioè se rappresentavano degli idoli o dei monumenti funebri.

Un altro menhir, a Paroldo, è stato addirittura collocato in una base di cemento sulla strada che porta alla chiesa del paese. A Briaglia, in provincia di Cuneo, sono stati ritrovati numerosi menhir negli anni 70 ma l'incuria del sito è stata tale che questi materiali sono andati per lo più dispersi, utilizzati come materiale edile o prelevati da privati.
Anche a Monte Musinè, in provincia di Torino, sono stati rinvenuti alcuni menhir, su uno di questi è stato inciso un graffio che ricorda un disco volante ma l'incisione pare essere risalente agli anni stessi del ritrovamento.
ultimo aggiornamento ottobre 2020
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