Questo è il secondo video creato per il sito, può essere utile per ripassare, per memorizzare o semplicemente per studiare in un modo più dinamico e divertente l'Homo Habilis..
Il video dura 5 minuti e ti illustra innanzitutto le caratteristiche ambientali dell'età della pietra, in cui visse l'Homo Habilis, proseguendo con le innovazioni e le caratteristiche sociali della vita dell'Homo Habilis.
Ho dovuto tagliuzzare il testo che avevo preparato per evitare un video troppo lungo e contenente ripetizioni, però se me lo permettete, vi ricopio anche il testo nella forma originaria...e con l'occasione aggiungo anche qualche immagine che non ha trovato spazio nel video. E i link di approfondimento utili per ricerche e collegamenti.
Africa
Molto tempo fa, diciamo dai 3 ai 2 milioni di anni fa
Sulla terra fece la sua comparsa l’Homo habilis
Un ominide che visse contemporaneamente all’australopiteco, e di cui rappresenta l’evoluzione.
Siamo nel paleolitico, l’età della pietra, ed è proprio la pietra il primo strumento di progresso che ha permesso all’Homo Habilis di sopravvivere e prosperare in un ambiente ostile per oltre un milione di anni.
La terra era molto diversa da quella che conosciamo oggi, la terra e il mare si contendevano i loro confini a suon di inondazioni, eruzioni vulcaniche e terremoti e numerosi territori erano ricoperti da sterminati ghiacciai.
Le grandi foreste primordiali si riducevano a favore di immense praterie incolte dove vivevano feroci animali selvatici.
L’Homo Habilis riuscì a sopravvivere in un mondo popolato da minacce e pericoli continui grazie all’intelligenza, accrescendo le sue abilità manuali in modo funzionale ai bisogni e alle necessità della sua vita quotidiana. Ed è per questo che è stato chiamato Homo habilis, ovvero abile.
Il suo cervello era più grande di quello dell’Australopiteco, la sua struttura fisica era ormai eretta e le sue mani erano strumenti in grado di creare altri strumenti.
Questa è semplice pietra.
Questo è un chopper. Uno strumento di pietra, realizzato attraverso lo sfregamento con altre pietre per ottenerne l’affilatura.
Il chopper non era più una semplice pietra, era una lama utile per sradicare radici commestibili e rami o per spolpare gli animali.
L’Homo Habilis era un nomade, si spostava alla ricerca di cibo e per allontanarsi dai pericoli, le sue dimore erano sempre temporanee, trovava rifugio sugli alberi e nelle caverne o negli anfratti naturali.
Conduceva la sua vita in piccoli gruppi, il bisogno primario era quello del cibo e ognuno contribuiva per soddisfarlo. Le donne e i bambini raccoglievano bacche, piante e semi, gli uomini, armati di chopper, sradicavano radici commestibili e andavano alla ricerca di carne, che non si procuravano tanto con la caccia quanto con la ricerca di animali già morti.
L’Homo habilis si nutriva di quello che trovava in natura, raccoglieva bacche e frutta ma non era ancora un coltivatore, si cibava di carne ma non era ancora un cacciatore o un allevatore.
E’ molto difficile dimostrare i “gradi di parentela” tra ominidi vissuti così tanto tempo fa, ma molte persone autorevoli considerano l’Homo habilis l’evoluzione dell’australopiteco, e allo stesso modo vedono nella sua successiva evoluzione l’Homo Erectus.
Non erano ancora uomini, erano ominidi, ma non erano più guidati dal semplice istinto, il loro cervello cresceva, la loro intelligenza aumentava, osservavano, capivano, comunicavano tra di loro con gesti e con versi, tramandavano le loro conoscenze.
L’Homo habilis visse precariamente, tra i tumulti della natura e i feroci attacchi di belve sanguinarie. Per un milione di anni almeno.
Si estinse più di un milione di anni fa. Evolvendo, lentamente
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