Perché iniziarono le Guerre Puniche? Il duro mestiere della Guerra...

Perché scoppiarono le Guerre Puniche? (Video)

L’antefatto
Sicilia… 
una posizione strategica nel centro del Mediterraneo, una terra che brillava come il grano che produceva, un’isola scenario di intense lotte di potere interne dove un interessante protagonista, Agatocle, era riuscito a distinguersi nella guerra civile di Siracusa, rappresentando la fazione dei democratici e guadagnandosi l’appellativo di stratega e custode della pace.

Prestante, intelligente, grande stratega, Agatocle era un combattente ambizioso e audace e, con un colpo di forza, si nominò tiranno di Siracusa prima e Re della Sicilia poi. 

Le sue battaglie lo videro affrontare i Cartaginesi, i popoli italici della Magna Grecia e i Macedoni, i suoi trattati di pace lo portarono a fare sposare sua figlia con Pirro, il Re dell’Epiro e in seconde nozze con il sovrano macedone Demetrio I Poliorcete , sposò la macedone Teossena, principessa adottiva del faraone, insomma intesse molti rapporti politici ed economici per consolidare il suo impero ma, in fin di vita, circondato da violente lotte dinastiche, preferì restituire il potere alla gente, designando il Popolo di Siracusa come suo erede. 

le guerre puniche e i mamertini, ricerca per la scuola

Però….
Le sue lunghe battaglie l’avevano portato ad assoldare molti mercenari campani, guerrieri pagati per combattere che con la sua morte, nel 289 a.C. si trovarono disoccupati… Molti di questi soldati rientrarono in patria ma altri restarono, prendendo il nome di Mamertini in onore del dio della guerra (Mamerte equivalente a Marte), e continuarono a fare quello che sapevano fare, la guerra…occupando la città greca di Messina e trasformandola in 20 anni da fervido centro agricolo e commerciale a base delle loro scorribande piratesche.
Ad un certo punto si guardarono intorno e iniziarono ad avere paura di rimanere accerchiati, Roma avanzava nella Magna Grecia a Nord Est, ad ovest Cartagine preoccupava e a Sud… era Siracusa a rappresentare un potenziale nemico...

Si rivolsero quindi a Pirro che, desideroso di aumentare le proprie conquiste e di arginare i Romani approdò in Sicilia per combattere i Cartaginesi, imponendosi un po’ ovunque ma incontrando la disapprovazione e l’ostilità dei siciliani che lo spinsero ad abbandonare l’Isola per tornare nel continente, dove nel giro di un anno avrebbe subito la sconfitta da parte dei Romani in quella città che era chiamata Malevento (275 a.C.) e che divenne, da allora Benevento.

Senza le truppe di Pirro a spalleggiarli, i Mamertini pensarono quindi di concentrarsi contro Siracusa ma subirono una pesante sconfitta da parte di Gerone II, il nuovo e geniale tiranno di Siracusa che li risparmiò per intercessione di Cartagine, a cui i Mamertini avevano questa volta chiesto aiuto e che convinsero Gerone a concedere una tregua, occupando il porto e presidiando militarmente il territorio di Messina.



I Mametrini si erano già divisi in due fazioni prima della sconfitta da parte dei siracusani, e se una fazione aveva chiesto aiuto a Cartagine una seconda fazione si era rivolta a Roma. Mentre Cartagine aveva colto l’attimo e si era precipitata in Sicilia, a Roma il senato dibatteva sull’opportunità di intervenire o meno, Roma non era molto motivata a intervenire, il potere di Cartagine non era percepito come una forte minaccia da distruggere, e non nutriva simpatia per quei briganti dei Mametrini che non si erano distinti per l’onore militare ma per l’opportunismo.

Ora, trovandosi l’ingombrante esercito Cartaginese sotto casa e vedendoli stringere alleanze con Siracusa, i Mametrini decisero di insistere con Roma, offrendo loro la resa della città, per cercare di cambiare gli equilibri a proprio favore.

Quali argomenti usarono per cercare di convincerli?
Le comuni origini italiche e il comune dio della guerra Marte…

Alla fine Roma decise, pur controvoglia, di intervenire, perché non averlo fatto prima aveva dato ai Cartaginesi il controllo sullo Stretto di Messina, perché il popolo era favorevole all’intervento e soprattutto perché l’intervento era stato altamente caldeggiato da Appio Claudio Cadice, nobile romano della famiglia Claudia e politico che prestava molto interesse agli affari navali.

Il testo che avete appena letto mi è servito da traccia per un video editato nell'ottica nonsolodsa, l'aiuto delle immagini può stimolare la memorizzazione dei concetti. Personalmente poi... credo che sia un modo divertente per studiare la storia!











 vai alla scheda semplificata nonsolodsa sulle Guerre Puniche
ultimo aggiornamento novembre 2020

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