Ravenna capitale dell'Impero Romano d'Occidente


Diocleziano aveva spostato la capitale dell'Impero Romano d'Occidente da Roma a Milano, ma dopo il sacco di Roma, che ne aveva mostrato la vulnerabilità, fu evidente che l'aspetto difensivo di una città doveva essere affrontato con molta attenzione, come era accaduto a Costantinopoli, così Onorio decise di spostare la Capitale da Milano a Ravenna.

Ravenna si trovava in una posizione ideale da un punto di vista difensivo, le sue mura più solide erano fatte d'acqua: le diramazioni del Po, le paludi e il mare!
Una serie di canali la collegavano al Po e vantava un importante porto che controllava il traffico navale dell'Adriatico, protetta proprio come un'isola difficilmente accessibile Ravenna non era certo una città "comoda", infatti pur essendo attorniata d'acqua mancava l'acqua potabile, la costruzione di acquedotti era stata accantonata quando Ravenna era stata declassata a città di provincia, nel III secolo dC.

Lo splendore di Ravenna, così come la ripresa economica dell'Impero, si devono in particolare a una persona, Galla Placidia, figlia di Teodosio I e della seconda moglie, sorella di Onorio e Arcadio, una donna forte e determinata.

L'Impero d'Occidente si era fortemente infragilito a seguito di decenni di malgoverno interno e attacchi esterni, le frontiere, indebolite dal ritiro di molte truppe da parte di Stilicone erano vulnerabili e il sacco di Roma da parte di Alarico aveva mostrato la potenza delle minoranze.

Galla Placidia chiamò il Conte Bonifacio, già governatore romano in Africa Settentrionale che aveva saputo gestire molto bene i rapporti con i Vandali, la difesa di Marsiglia e soprattutto di Ippona, la città di Sant'Agostino, per affiancarlo al figlio minore Onorio in qualità di ministro militare, preferendolo ad Ezio. Ma questa è un'altra storia...


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