Crisi e sfaldamento dell'Impero Ottomano

L'impero Ottomano, che aveva visto il suo massimo splendore nel secolo XVI, si trovava ora, proprio come l'Impero Austro asburgico, ad affrontare una profonda crisi, innescata principalmente dalle minoranze religiose (come gli sciiti dell'Iran e i movimenti di rinascita islamica) che predicavano il ritorno all'Islam delle origini mettendo in discussione l'autorità religiosa del sultano.

Questi movimenti volevano purificare la religione allontanandosi dalle contaminazioni causate dai contatti con i popoli politeisti e, soprattutto, con gli stranieri occidentali, predicavano di fuggire il contatto con gli infedeli proprio come aveva fatto Maometto dalla Mecca, dichiarando loro una guerra santa. Questi movimenti erano contrari a qualsiasi innovazione tecnologica e politica moderna.


Il sultano di Costantinopoli era occupato a sanare le fratture religiose interne dell'Impero mentre i confini di questo si sfaldavano: le popolazioni balcaniche di fede cristiana insorsero, appoggiate dagli stati dell'occidente, dando vita allo stato serbo autonomo (1818) e al regno indipendente di Grecia (1829). Le regioni caucasiche tra il Mar Nero e il Mar Caspio - Georgia, Armenia, Azerbaigian) furono occupate dalla Russia. Nel 1878, nella penisola balcanica a ridosso dei confini europei, Montenegro, Bulgaria e Romania formarono stati indipendenti tra loro rivali. Nel 1908 la Bosnia e l'Erzegovina furono annesse all'Impero asburgico.


Anche in Africa l'Impero Ottomano si sfalda in una trentina d'anni con l'occupazione di Francesi, inglesi e italiani di Algeria, Tunisia, Marocco, Egitto, Sudan e Libia.

Dove non arrivava l'occupazione politica e militare, arrivava comunque l'influenza economica: i paesi arabi dell'Impero e la Turchia avevano molte materie prime che interessavano i mercati occidentali (seta, cotone, olio per fabbricare saponi ecc...) mentre le industrie europee trovavano in questi territori ampi mercati per rivendere i propri prodotti.

Dopo la guerra franco-prussiana del 1870 l'influenza politica ed economica della Germania assunsero una posizione di predominio. Nel 1903 le imprese tedesche ottennero dal Sultano le concessioni necessarie per costruire e gestire una linea ferroviaria che da Scutari (di fronte a Istanbul) doveva raggiungere Bassora, sul golfo Persico, passando per Baghdad, un progetto molto ambizioso che allarmò l'Inghilterra e la Russia perché mostrava chiaramente l'intenzione dei tedeschi di raggiungere i giacimenti petroliferi iracheni e di presidiare una zona di grandissima importanza strategica.




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