In ogni caso Attila era un uomo intelligente e lungimirante che nutriva grandissime ambizioni, voleva portare il suo regno sullo stesso piano dei grandi imperi contemporanei, per farlo sapeva bene di dover imparare dagli altri popoli, ecco perché si circondò da un entourage di consiglieri stranieri. Inoltre Attila gradiva la compagnia di uomini culturalmente preparati, uomini che avevano dimestichezza con l'arte e con le discipline umanistiche, uomini stimolanti che trovavano nella sua corte un'accoglienza e un'ospitalità reale.
Tra i suoi collaboratori più importanti troviamo, per esempio, Oreste, ossia quello che sarà il padre dell'ultimo imperatore dell'Occidente, Romolo; Constanzio, il segretario personale italiano; Eudossio, un medico che aveva condotto un'importante rivolta sulla Loira e due fratelli, Onegesio e Scotta, persone che considerava altamente fidate e a cui assegnava incarichi delicati in quella scacchiera in cui si svolgeva l'importante gioco della diplomazia internazionale, senza dimenticare che le lingue parlate negli imperi erano sostanzialmente due, il latino, in quello di Occidente, e il Greco, in quello d'Oriente, lingue madri del suo entourage.
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