Malattie e aspettativa di vita nella Roma imperiale


Una manciata di anni fa si è tenuta una mostra intitolata "Scritto nelle ossa. Vivere, ammalarsi e curarsi a Roma in età imperiale" organizzata dalla Soprintendenza dei beni culturali di Roma in collaborazione con la società italiana di ortopedia e l'università.

Analizzando i resti umani rinvenuti nei sepolcri della Roma imperiale è stato possibile stabilire non solo le cause più comuni di morte nell'epoca della Roma imperiale ma anche indagare in modo più approfondito sulle malattie e sulle condizioni di vita.

Ecco quindi qualche dato:

👉La statura media dei romani dell'epoca imperiale era di 167 centimetri per i maschi e 156 cm per le femmine
👉L'aspettativa media della vita era di 27 anni, era raro superare i 49 anni ed era molto comune la morte infantile
👉Le malattie più diffuse erano quelle della bocca: ascessi e carie colpivano la gran parte della popolazione, curioso come in una sepoltura femminile sia però emersa una perfetta protesi dentale in oro
👉Numerose le fratture e le deformazioni delle ossa, a causa dei lavori pesanti sostenuti dai popolani
👉E come in tutte le società, non mancavano neanche nella Roma imperiale persone nate con malformazioni varie, afflitte da nanismo, da gigantismo o da malattie rare.
curiosità sulla vita degli antichi romani spiegate ai bambini

Nascere ricchi poteva certo aiutare, garantendo una dieta varia e una vita all'insegna dello sport e di sane abitudini, ma non garantiva l'immunità da pestilenze e malattie, spesso combattute con rimedi a base di "cavolo" e "olio d'oliva".

Nascere povero significava combattere con insidie continue: il destino poteva essere segnato già dal primo respiro, in quanto le figlie femmine rischiavano di essere immediatamente abbandonate. 
Un bambino su 5 non raggiungeva comunque i 3 anni di età.
La dieta dei poveri era a base di cereali, formaggi e latte, pesce, frutta e verdura, la carne era solo per i ricchi, mentre i ricchi banchettavano spesso per i poveri era complicato mettere insieme un pasto decedente nella giornata.

Aggiungiamo poi i problemi di convivenza in una grande città come Roma, che arrivò a contare un milione di abitanti: i poveri vivevano in edifici di 4 o 5 piani costruiti con legno e materiali scadenti, in condizione di sovraffollamento, non avevano l'acqua corrente in casa  e gli incendi o i crolli dei palazzi erano all'ordine del giorno. 
Durante il giorno il lavoro era pesante, la notte riposare era un'incognita, tra i rumori causati dai carri che di giorno non potevano circolare e il rischio concreto di incendi.
Se poi pensiamo che era molto facile passare dallo stato libero allo stato di servo (per debiti, per esempio, oppure perché venduti dallo stesso padre) possiamo capire quanto incerta fosse la loro vita, almeno secondo i nostri parametri odierni.

i romani e le abitudini di vita spiegate ai bambini



ultimo aggiornamento novembre 2020

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