Nelle zone temperate della terra, ma sostanzialmente in quelle dell'emisfero boreale, crescono le foreste temperate, ossia polmoni verdi meno fitti e meno variegati della foresta pluviale.
Le foreste temperate si suddividono a loro volta in due gruppi in base al clima, per cui troviamo le foreste di latifoglie in quelle zone geografiche in cui il clima è equilibrato e non soggetto a forti variazioni termiche, senza eccessi di caldo o di freddo, e le foreste di conifere tipiche invece delle zone più fredde, come le montagne.
Le foreste di latifoglie
Le foreste di latifoglie sono quelle delle piante a foglia larga che cadono in autunno per ricrescere a primavera come i faggi, i platani e i tigli, contornate da un sottobosco di arbusti e alberi a basso fusto.
Per quanto fitte possano essere queste foreste le tipologie di alberi consentono al sole e al suo calore di raggiungere il suolo, e in base al grado di umidità di questo proliferano ulteriori strati di felci, muschi e licheni.
Le foreste di latifoglie vengono anche chiamate foreste decidue.
L'emisfero boreale è quello più intensamente abitato e le foreste di latifoglie, un tempo molto numerose, sono state ridotte considerevolmente dal processo di urbanizzazione, estirpate per lasciare il posto a città, strade e ai campi coltivabili.
Le foreste di conifere
Sono foreste molto fitte, diffuse soprattutto in Canada, in Europa e nell'Asia settentrionale e sono chiamate anche taiga.
La fauna che vive nelle foreste temperate allo stato brado è composta da numerosi tipi di uccelli, lupi, cinghiali, cervi, volpi, lepri e orsi.
ultimo aggiornamento novembre 2020
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