Cosa sono i dolmen?
Il dolmen è una tomba megalitica preistorica a camera singola. Un megalito è una grande pietra, o un gruppo di pietre, utilizzato per costruire una struttura senza l'uso di materiali leganti (calce o cemento).
In che periodo si collocano?
La realizzazione dei dolmen inizia intorno al V millennio a.C. e termina verso la fine del III millennio a.C., anche se in estremo oriente furono eretti dolmen fino al I millennio a.C.
Come si presentano i dolmen?
La struttura dei dolmen è caratterizzata da una o più pietre di grandi dimensioni posate verticalmente che sorreggono uno o più lastroni orizzontali. In origine questa costruzione era ricoperta da un tumulo, un monticello di terra e pietre, anche di grandi dimensioni, che formava una collina artificiale.
Dove sono stati trovati i dolmen?
I ritrovamenti più importanti sono avvenuti nel Regno Unito, in Irlanda, in Francia, in Spagna, in Portogallo, in Germania e nell'Italia meridionale (Sardegna, Sicilia e Puglia)
Come appaiono oggi i dolmen?
Sicuramente la degradazione del tempo ha modificato notevolmente il loro aspetto, i dolmen che sono giunti fino a noi appaiono come semplici tavoli, tanto che per molto tempo si pensò si trattasse di altari pagani.
E in origine, come si presentavano?
Si trattava di camere sepolcrali e di gallerie di tumuli, potevano avere un corridoio di accesso costituito da lastroni di pietra o da muretti a secco. La camera sepolcrale poteva essere di forme diverse (poligonale, rettangolare, circolare, ovale...) e poteva essere preceduta da un'anticamera e da una porta di lastroni verticali. Alcuni dolmen, come quelli rinvenuti nella Loira, erano costituiti da numerose camere collegate da un corridoio. Il tumulo serviva a proteggere la camera sepolcrale ma anche a segnalare la presenza del monumento e a suscitare il rispetto del luogo sacro con la sua maestosità.
All'interno dei dolmen sono stati ritrovati altari, offerte e gallerie tali da fare presupporre una funzione religiosa, ossia il dolmen non rappresentava solamente un luogo di sepoltura con una funzione pratica e igienica ma un luogo di incontro con il divino.

A cosa servivano i dolmen?
Trattandosi di monumenti sepolcrali erano utilizzati per contenere i corpi dei defunti, erano cioè delle tombe collettive. Non venivano utilizzati una sola volta e per un solo personaggio, come avveniva per le piramidi, ma contenevano i corpi di numerose persone e spesso vennero utilizzati a questo scopo per più secoli. All'interno di molti dolmen sono stati ritrovati resti umani e reperti collocabili in diversi periodi storici (neolitico, eneolitico, età del bronzo, età del ferro).
Non necessariamente, in alcuni dolmen di grandi dimensioni sono stati ritrovati resti umani appartenenti ad un esiguo numero di persone, è quindi naturale pensare che più che di una tomba comune si trattasse di monumenti funerari riservati ad una ristretta cerchia di persone importanti.
Quali rapporti ebbero i celti con i dolmen?
I celti riutilizzarono i dolmen, in periodi successivi alla loro edificazione, e questo trasse in inganno molti ricercatori che li attribuirono a queste popolazioni.
Alcune persone sostengono che i dolmen siano stati costruiti in territori dotati di particolari poteri magnetici e attribuiscono loro la capacità di restituire i flussi energetici provenienti da questi campi magnetici. In Bretagna si racconta che i dolmen si aprano nella notte di Natale, mostrando i tesori in esso conservati

Quanti dolmen sono stati ritrovati nel mondo?
I resti dei dolmen che gli archeologi hanno potuto recensire sono circa 50.000, di cui 20.000 in Europa e 30.000 in Corea e Giappone, risalenti al I millennio a.C. Non ci sono testimonianze di Dolmen né in America né in Australia.
Dove si trovano i dolmen italiani?
In Italia i dolmen sono distribuiti in varie parti della Sardegna, in Puglia (salento e barese, con un'alta concentrazione nel territorio di Bisceglie e nella zona di Taranto a Statte). In Sicilia si trovano principalmente nella zona sud-orientale, a Monte Bubbonia, a Butera, a Cava dei Servi, a Cava Lazzaro e ad Avola, due ritrovamenti sono poi avvenuti a Mura Pregne e a Sciacca.
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ultimo aggiornamento ottobre 2020
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