I primi insediamenti risalgono al 4000 a.C. ma lo sviluppo della civiltà è databile intorno al 2500 a.C., quando si costruirono le prime città tra cui Harappa e Mohenjo-Daro.
Le città erano suddivise in due zone, la parte bassa e la parte alta, detta anche cittadella, costituita da una piattaforma sopraelevata circondata da torri di avvistamento e da muraglioni.
La rete stradale era molto sviluppata e articolata sull'intreccio di vie principali e di vicoli secondari.
Gli edifici di maggior importanza erano costruiti utilizzando mattoni di fango cotti all'interno di forni a legna.
Le case erano a due piani e in ogni casa c'era uno spazio dedicato alle abluzioni (lavaggio spirituale utile per purificarsi), collegato ad una rete fognaria centrale.
In ogni abitazione c'era un pozzo, da cui attingere l'acqua potabile, e nelle città principali c'era addirittura un sistema di acquedotti che distribuiva l'acqua attraverso tubi in ceramica.
Di natura politeisti, concentravano le loro venerazioni soprattutto alla Dea Madre, simbolo di fertilità.
I riti funebri avvenivano con sepolture dei defunti in casse di legno accompagnate da vasellame contenente offerte di cibo che doveva servire per la vita nell'aldilà.
Utilizzavano una forma di scrittura ideografica costituita da circa 400 simboli poi ritrovati su sigilli e vasellame e interpretato dagli archeologi.
Dal 1500 a.C. le invasioni degli Arii, popolo nomade proveniente dal nord, costrinse gli abitanti a spostarsi verso Oriente lungo la valle del fiume Gange, anche questa fertile e ricca terra permise la coltivazione e la nascita della seconda civiltà indiana.

ultimo aggiornamento ottobre 2020
Non immaginavo fossero così evoluti
RispondiEliminagrazie molto utile
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