L'Europa preistorica, tra paleolitico e neolitico
Nell'Europa centrale e settentrionale non si svilupparono grandi imperi e grandi civiltà, come accadde invece nelle Americhe, ma fiorirono molte culture locali, anche caratterizzate da un buon grado di sviluppo, ravvisabile nelle manifatture di alto livello rinvenute da cui possiamo desumere un livello di vita piuttosto buono, ma non ci fu un'organizzazione unitaria, un coordinamento di lavori e fatiche geograficamente esteso e coordinato da un progetto unico.
Molte delle culture locali sviluppatesi in periodi antichissimi sono ancora oggi avvolte dal mistero perché non hanno lasciato testimonianze scritte, eh si, i primi europei erano proprio analfabeti e tramandavano il loro sapere esclusivamente per via orale, senza cercare una forma di comunicazione durevole nel tempo e che potesse travalicare i confini naturali del territorio, difficili da affrontare e da superare e limite naturale alla comunicazione tra gruppi diversi.

Il Mediterraneo è il più ampio bacino chiuso del mondo, la presenza di piccole aperture come lo Stretto di Gibilterra hanno scarsa importanza nell'evoluzione delle culture locali, tanto da poter essere trascurate. Nell'area mediterranea si svilupparono molte culture neolitiche e poi molte civiltà locali, il mare era fonte di cibo e utile sostegno per le comunicazioni, anche se ricco di insidie e di pericoli. Le coste si prestavano bene alla coltivazione di alberi come olivi e vitigni e di cereali e legumi. Tra le civiltà del Mediterraneo, la più importante è sicuramente quella di Creta, un vero impero.
Ultimo aggiornamento: ottobre 2020
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