Gli Egizi, i mangiatori di pane


Cosa vi viene in mente se pensate al pane?
Io penso al panino con la nutella che da bambina portavo a scuola quasi tutti i giorni, alle merende in giardino, alla scarpetta a fine pasto...
Insomma, il pane, da solo o accompagnato da altre leccornie, non può mai mancare sulle nostre tavole.

Ma voi lo sapevate che il pane era uno degli alimenti più importanti addirittura nell'antico Egitto?

Sì, non sto mentendo quando dico che la dieta degli operai che costruivano le piramidi era a base di pane e birra.

E non solo, per gli egizi il pane era così importante che veniva preparato in quasi cinquanta modi diversi e veniva usato come dono da mettere nelle tombe dei faraoni, così che se lo portassero nel mondo dei morti.

lievitazione e panificazione nella storia dell'Egitto

La storia del pane inizia tantissimi anni fa, ma possiamo affermare che i principali grandi panificatori furono proprio gli Egizi, che per primi applicarono la lievitazione naturale, e in seguito la insegnarono ai romani.

Come tutte le domande che al tempo non avevano una risposta, si credeva che il processo di lievitazione fosse qualcosa di magico e misterioso, ma questo non impedì lo studio e il miglioramento della tecnica da parte di questo popolo.

Come veniva fatto questo pane?

In pratica, per creare un' impasto leggero e invitante, gli Egizi lasciavano fermentare un composto di acqua e farina all'aperto per una settimana, un processo che ricorda un po' quello del "lievito madre" che fanno ancora oggi alcuni panettieri.

Passati sette giorni l'impasto era diventato leggermente acidulo ed era pronto pronto per la cottura.

All'inizio il pane veniva cotto su lastre di pietra, poi vennero inventati dei forni cilindrici appositi, che spesso venivano costruiti direttamente nelle case delle famiglie, per l'uso domestico.

Come ho già detto, le botteghe offrivano una scelta vastissima di forme e gusti, avevano piadine (più economiche), forme grandi e ben lievitate, pane destinato alle offerte nei templi, e addirittura pagnotte che con la loro forma richiamavano pupazzi e animali, da dare ai più piccoli.

Il pane di farro veniva invece usato per fare la birra.

Sicuramente le focacce dolci erano le più gustose, condite con miele, uvetta e datteri.

I cereali coltivati nella Valle del Nilo erano tre: una varietà di farro oggi quasi introvabile, il triticum aestivum (un tipo di frumento) e l' orzo.

Non possiamo sapere con esattezza se il loro pane fosse buono come il nostro, ma di sicuro c'è un motivo se nel mondo antico, il popolo egizio era anche chiamato " i mangiatori di pane": di sicuro loro ne erano ghiotti e lo amavano tanto quanto noi.

Oltre ad essere un semplice alimento, il pane era usato come unità di misura per la ricchezza e come metodo di pagamento, visto che nell'antico Egitto non esisteva la moneta, ma solo il baratto.

Pane e birra, questa era la dieta degli operai che costruirono le piramidi

E' possibile fare, al giorno d' oggi, il pane che facevano gli egizi 4500 anni fa?

Incredibile ma vero, qualcuno ci è riuscito.

Non una persona qualsiasi, ma uno scienziato chiamato Seamus Blackley, che, particolarmente attratto dalla storia e dalla cucina del tempo, è riuscito a prelevare delle spore di lievito dalle pareti di alcuni vasi antichi, conservati in due musei americani, e a usarli per farci una una pagnotta dal gusto antico e, come ha dichiarato lui ,"Incredibile e nuovo" rispetto al pane che tutti conosciamo.

Scienza e cucina si avvicinano per riproporre il pane egizio


Autore: Zoe


ultimo aggiornamento novembre 2020

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