Le prime scimmie della preistoria


Qualcuno si scandalizza sentendo altri affermare che l'uomo deriva dalle scimmie, ma le scimmie allora da chi derivano?
Anche le scimmie hanno i loro antenati primordiali, quei primi portatori di geni che nel corso di milioni di anni hanno dato vita e corpo alle scimmie come oggi le conosciamo.

Le prime scimmie non sembravano affatto scimmie, semmai assomigliavano ai moderni scoiattoli o ai topiragno, certo è che da subito dimostrarono una spiccata predisposizione per arrampicarsi e vivere sugli alberi. 

Il Purgatorius

Il purgatorius era un piccolo animaletto simile a un topo e dalle origini antichissime, infatti visse contemporaneamente ai dinosauri e sopravvisse alla loro estinzione. E' stato chiamato Purgatorius perché molti dei suoi fossili sono stati rinvenuti nella valle Purgatory , nel Montana.

Si cibava di insetti, frutti e semi e per quanto non fosse più grande di un topolino, questo arrampicatore sociale, fu talmente longevo da innescare la catena evolutiva dei primati, di cui aveva solo le prime tracce nella dentatura.

L'antenato delle scimmie, il purgatorius

Il Plesiadapis

La ricostruzione dell'aspetto del Plesiadapis può ricordare quella di uno scoiattolo, ma anche questo buffo animaletto che scorrazzava tra le fronde degli alberi, nutrendosi di foglie e di frutta, più o meno 55 milioni di anni fa, altro non è che un altro anello della catena evolutiva dei primati, e dunque un lontano avo scimmiesco. I ritrovamenti dei suoi fossili ci dicono che ha vissuto nell'America del Nord e in Europa. Uno scricciolo di animaletto, con artigli che probabilmente utilizzava più per muoversi con agilità e spericolatezza sulle cime degli alberi che per difendersi, una grande coda, probabilmente anche questa utile per mantenere l'equilibrio e fare strabilianti acrobazie e due grandi occhi posti un po' all'infuori. Questo era il Plesiadapis.

Il plesiadapis, primate preistorico che viveva sugli alberi

Il Propliopiteco (Propliopithecus)


Con il Proliopiteco l'aspetto fisico dell'animale inizia a ricordare quello scimmiesco, ci siamo! Lungo meno di mezzo metro aveva due occhi rivolti in avanti che gli davano una visione stereoscopica. 

Mangiava frutta, semi, foglie... e carne. E si, era un onnivoro! La caratteristica fisica più sorprendente di questa scimmia sono i suoi denti, i suoi molari infatti erano molto simili a quelli dell'australopiteco. Visse in Africa del Nord tra i 30 e i 25 milioni di anni fa. Con lui forse si piantano le radici ma di strada per raggiungere la posizione eretta o qualche intuizione intelligente... deve ancora passare molto, molto tempo...

Testo e immagini sulle prime scimmie della preistoria

Il Driopiteco (Dryopithecus)

Con il Dryopithecus entriamo a pieno titolo nel mondo delle scimmie antropomorfe, ossia simili all'uomo (o agli ominidi...) per caratteristiche fisiche e intellettive. Insomma era una scimmia intelligente!  Era anche una pioniera del turismo, infatti si è sviluppata in Africa e poi si è spostata in Europa e in Asia, il primo esemplare fossile è stato rinvenuto nel 1865 in Francia e molti altri resti sono stati ritrovati in Spagna, Ungheria e Cina. Era lunga 60 centimetri e probabilmente sapeva stare eretta, anche se abitualmente si muoveva a quattro zampe sugli alberi, dove viveva nutrendosi di frutta e bacche. La sua conformazione dentale ricorda molto quella degli ominidi anche se pare sia la progenitrice degli oranghi.

Ricerca sulle prime scimmie preistoriche, testo e immagini


Il Ramapiteco

La storia del Ramapiteco è una storia strana e moderna. I suoi resti furono ritrovati nel 1932 in Nepal da G. Edward Lewis che vide in quei fossili quanto di più simile all'uomo fosse mai stato ritrovato. L'entusiasmo per questo clamoroso ritrovamento rimbalzò per anni negli ambienti scientifici e fu ripreso negli anni '60, far risalire l'uomo al Ramapiteco era un'idea rivoluzionaria perché avrebbe posto la linea di separazione tra scimmie e ominidi almeno 10 milioni di anni prima di quanto in realtà non è successo. Ma il ramapiteco non solo non è legato al ramo ominidi (semmai al ramo oranghi) ma c'è di più... praticamente, non esiste!
Quello che per anni è stato proclamato come l'antenato dell'uomo è in realtà un esemplare di un altro tipo di scimmia antropomorfa già catalogata da molto tempo, ovvero il Sivapithecus, l'esemplare ritrovato probabilmente era una femmina di Sivapithecus. Insomma, sono esistiti entrambe le specie ma senza pretese di voler assomigliare, un giorno, agli uomini che oggi cercano di risalire al primo gene che ha fatto la differenza. Che si tratti di Ramapiteco o di Sivapiteco... che poi erano delle sorte di cugini, specie affini di famiglie vicine, pare che dividesse equamente il suo tempo tra la vita sugli alberi e quella in terra e che si nutrisse di cibi solidi e duri come semi ed erbe della savana (il cibo iniziava a scarseggiare...) e che fosse, effettivamente, con il suo metro e mezzo d'altezza, a tutti gli effetti una "grande scimmia".

la diatriba del ramapiteco, l'impostore nell'albero genealogico umano

Il Gigantopiteco (Gigantopithecus)


Abbiamo iniziato questa carrellata di scimmie preistoriche con la più piccina, grande quanto un topolino, e ora la finiamo con una scimmia enorme, gigantesca, come suggerisce il nome stesso.
La storia del Gigantopiteco è affascinante... Di lui si sa poco, perché ben poco è stato trovato e anche il primo ritrovamento si può considerare casuale...
Il Gigantopiteco visse prevalentemente in Cina, ed è in alcune regioni cinesi, al fianco dei resti dei grandi panda che riposavano le sue ossa, resti considerati utili per la medicina cinese (ossa di drago...) che li ha riconvertiti in polveri medicamentose. Solo qualche caso fortuito, e magari qualche soffiata in stile 007, ha permesso di recuperare almeno qualche dente e mandibola, piccole testimonianze di un'esistenza passata straordinaria. E si, il Gigantopiteco doveva essere realmente la più grande scimmia della storia, 500 kg di peso per tre metri di altezza, con una stazza simile non poteva certo vivere sugli alberi che si sarebbero spezzati sotto al suo peso... Si presume quindi vivesse in gruppi capitanati da un maschio capobranco in una relativa tranquillità, in quanto ben pochi animali potevano considerarli prede appetibili. Un gigante sociale e... vegetariano!
La sua dieta era a base di bambù, proprio come quella dei panda, appena variata da qualche seme o altro vegetale occasionale.
Il Gigantopiteco ha una storia molto più recente rispetto alle altre scimmie di cui abbiamo parlato, la sua storia risale ad un periodo che va dai 9 milioni di anni fa a 100.000 anni fa.

Eh si, il gigantopiteco e l'homo erectus prima e sapiens poi... si incrociarono parecchie volte nella loro storia. E, per quanto enormi, probabilmente furono loro a soccombere in un eventuale scontro...
 Anche se qualcuno insinua che non si sia estinto e che in realtà sia uno di quei bestioni mitologici che ogni tanto vengono avvistati e che lasciano impronte formidabili dietro di loro, e queste leggende, vere o false che possano essere, hanno sempre un gusto fiabesco che non voglio essere io a distruggere...

Gigantopiteco e homo sapiens, uno scontro scorretto


ultimo aggiornamento novembre 2020

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