La storia di cui voglio parlarvi oggi è diversa, è una storia a tinte fosche ma è storia ed è ampiamente documentata, l'argomento è...curioso ma indigesto...
Oggi parliamo di mummie!
Le mummie egizie però sono solo il punto di partenza, nell'antico Egitto la morte era considerata un momento di passaggio, l'anima saliva nelle
sfere divine e il corpo restava sulla terra, come un alter ego di quello che era stato in vita, in grado di ripercorrere i momenti felici vissuti anche nella
tomba, purché il corpo fosse stato correttamente mummificato e reso "incorruttibile" preservandolo dal normale processo di decomposizione.
Nelle botteghe degli imbalsamatori venivano formulati tre diversi preventivi: quello per i poveri, quello medio e quello per le persone facoltose, ovviamente il risultato era diverso.
L'imbalsamazione per eccellenza, quella a cui erano sottoposti i faraoni e le persone facoltose, prevedeva una serie di passaggi lunghi e costosi, si iniziava con
l'infilare un uncino nel naso per estrarre il cervello, si toglievano le viscere facendo un taglio contenuto sul petto e poi si riempiva il corpo di spezie e droghe e
infine si immergeva il corpo nel nitron. In pratica si utilizzavano molte sostanze chimiche e il risultato era un corpo incartapecorito e rinsecchito, di pelle ed ossa,
in grado di conservarsi per l'eternità.
Le tombe poi, che fossero le piramidi faraoniche o quelle scavate nelle montagne, sono sempre state oggetto di sciacallaggio. Inizialmente il bottino dei ladri
erano i tesori sepolti assieme alle mummie, oggetti di gran valore in oro e pietre preziose, statue e oggetti d'uso comune, tutto quello che si poteva rivendere, ma ad
un certo punto della storia la richiesta del mercato cambiò... tutti volevano le mummie!
Siamo ormai nel medioevo e tra molti medici, luminari del tempo, inizia a diffondersi l'abitudine di prescrivere, per qualsiasi malanno, una cura a base di mummia!
Epilessia, fratture, paralisi, contusioni, ulcere, dolori di stomaco, emicrania, nausea o tosse, qualunque fosse il male la ricetta era sempre quella: una buona dose di
mummia! La mummia era richiesta ovunque e costava tantissimo, il suo valore era simile a quello dell'oro quotato in borsa, ma a differenza dell'oro, le mummie
vere si esaurirono in fretta, alcuni mercanti spregiudicati allora iniziarono a produrle, falsificandone il procedimento e attestando, come autentiche mummie egizia,
i corpi dei condannati a morte o dei poveri morti per malattie pestilenziali mai reclamati da nessuno.

Il traffico delle mummie contraffatte durò parecchio, fino a quando uno di questi mercanti non fu denunciato da un suo servo esasperato dai maltrattamenti ricevuti e
costretto a pagare una multa consistente, tutti i governi allora pensarono... "possiamo farlo anche noi, multiamo i falsari di mummie e facciamo cassa",
quindi la spregiudicatezza di questi trafficanti di cadavere terminò solo per evitare salassi economici, non per etica morale o perché accusati di indurre al cannibalismo...
I medici però erano ancora convinti che la mummia fosse un toccasana universale, probabilmente per il principio medico
paracelsiano per cui "simile cura simile", e adattarono i loro ricettari e alambicchi a preparazioni a base di crani freschi...
La mummia fu commercializzata, ufficialmente, fino al 1924...
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