La stele di Rosetta

La stele di Rosetta e il recupero dell'antica lingua egizia (video)

Con la morte di Cleopatra e la fine dei regni faraonici l'Egitto diventa provincia romana, e tale resterà per 600 anni,  per poi passare sotto la dominazione araba, quella che era una società antichissima svanisce lentamente sepolta dal tempo, si perde memoria di quel lungo passato in cui tutto quel che è stato la polvere ha sepolto e nascosto. 
Come la lingua.

Nel quinto secolo Horapollo, un letterato dell'alto Egitto pubblicò un voluminoso saggio sulla traduzione dei geroglifici ma era ben lontano dall'averli compresi e anzi si dilettò ad inventarne personalmente, fuorviando ancor di più chi successivamente tenterà di tradurli basandosi sul suo testo, come il gesuita Kircher che, mille anni dopo, nonostante la sua profonda erudizione pubblicherà nuovamente saggi e testi completamente sbagliati e fantasiosi.

IL RITROVAMENTO DELLA STELE DI ROSETTA

Se l'egiziano dei geroglifici e quello demotico sono stati infine svelati è stato per la politica imperiale di Napoleone.

Durante i lavori per costruire il forte di St. Julien, nel delta del Nilo, in quel luogo che gli europei chiamavano "Rosetta"  un ufficiale del genio recuperò una pietra con inscrizioni in tre tipi di carattere: quello geroglifico, quello demotico e quello greco! 
Grazie alla traduzione greca era finalmente possibile decifrare l'antica lingua egiziana!

Napoleone si preoccupò immediatamente di far eseguire numerose copie cartacee di quel testo e di spedirle a tutte le principali autorità scientifiche europee. 

La campagna egiziana non andrà come Napoleone aveva sperato, e la stele di Rosetta sarà trasferita nel British Museum, dove è ancora conservata, ma da quel momento tutte le menti più illuminate iniziarono a lavorare per decifrare quell'antica lingua perduta, ricostruendo, un pezzo alla volta, tutta la magnificenza di un passato non solo glorioso e monumentale, ma anche estremamente umano.

La Stele di Rosetta è quindi l'abecedario della lingua egizia, ma allo stesso tempo è un documento che ci racconta molti particolari della vita dell'antico Egitto, e di quanto questa gloriosa civiltà sia stata disprezzata nel tempo a venire.

ricerca sul ritrovamento della stele di Rosetta e del suo contenuto

COSA C'E' SCRITTO SULLA STELE DI ROSETTA?

La pietra parla. 

L'inscrizione fu voluta nel 196 a.C. dal consiglio sacerdotale per ringraziare Tolomeo V che, nel salire al trono, aveva concesso molti favori al popolo egizio, come l'amnistia per i ribelli e l'abolizione delle tasse sui terreni coltivati a grano, e molti alla classe sacerdotale: la cancellazione dei debiti, l'abbassamento delle imposte sui templi, la riparazione di numerosi edifici religiosi.

Per dimostrare la propria gratitudine, i sacerdoti fecero redigere dagli scribi questo documento commemorativo in numerosissime copie, tanto da depositarne una in ogni tempio del regno, al fianco della statua del sovrano. 

Ebbene, la stele di Rosetta è l'unica copia che la storia ci ha restituito...




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ultimo aggiornamento novembre 2020

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