I santuari potevano essere edificati all'interno delle mura cittadine, e diventare, oltre a luogo di culto, centro di incontro economico e culturale, lungo le strade principali di transito o in aperta campagna, in quest'ultimo caso erano dedicati alle divinità protettrici della salute. Chissà, forse anche gli etruschi andavano in villeggiatura per ristabilirsi dai loro malesseri e ringraziare le divinità per il recupero fisico.
Il tempio etrusco ricorda quello greco, la base è posta in alto, su un podio che lo eleva rispetto al suolo, è preceduto da un pronao, il porticato di colonne, e all'interno contiene la cella, o più di una, con le statue delle divinità.
Il tetto poggiava su travi di legno ed era ricoperto da tegole e coppi in terracotta.
Il podio era costruito in pietra mentre per le mura si utilizzava il normale materiale edile del tempo, sostanzialmente mattoni crudi o argilla, facilmente deperibili.
I santuari più importanti e ricchi erano impreziositi da decorazioni di pregevole fattura, ma in generale l'elemento architettonico che contraddistingueva questi edifici era il frontone, realizzato con altorilievi in terracotta scolpiti per accompagnare con grazia ed eleganza artistiche i momenti di spiritualità collettiva.
I frontoni più belli che ci hanno restituito gli scavi archeologici sono quelli del tempio di Belvedere a Orvieto e quello dell'Ara della Regina a Tarquinia.
L'altare si trovava all'esterno dell'edificio, e poteva essere semplice o monumentale, come quello rinvenuto a Marzabotto.
Anche se dei templi etruschi restano poche testimonianze, prevalentemente le fondamenta, anche piccoli frammenti di doni votivi e di elementi decorativi, spesso accompagnati da incisioni e commenti scritti, hanno contribuito a far conoscere a quali divinità fossero dedicati.
GLI ETRUSCHI
ultimo aggiornamento novembre 2020
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