L'economia greca
L’economia nelle poleis greche era molto sviluppata, la richiesta di materie prime e manufatti era considerevole e diversificata, oltre al grano necessario per il sostentamento della popolazione i greci dovevano procurarsi molto legname necessario per la costruzione delle navi e metalli e minerali per sostenere l’esercito e le opere pubbliche.
La crescita economica fu possibile grazie al saggio esercizio della diplomazia politica, fondamentale per rendere le rotte sicure dagli attacchi dei pirati e per stringere alleanze convenienti con i paesi lontani con cui si effettuavano scambi e alleanze. I mercanti greci erano molto abili e seppero creare grandi ricchezze esportando i prodotti che in Grecia abbondavano e che erano apprezzati in tutto il mediterraneo, come l’olio, richiesto non solo per uso alimentare ma anche domestico e industriale, veniva infatti utilizzato come combustibile per le lampade, nella concia delle pelli e nella lavorazione dei metalli.
Il vino greco era considerato una prelibatezza, esattamente come il miele, utilizzato come dolcificante per cibi e bevande. A Corinto e Atene venivano prodotti vasi che erano vere opere d’arte, Cos era famosa per la produzione dei tessuti e Mileto per i mobili.
La misura ufficiale per i liquidi era il ciato, equivalente a 0,045 litri, c’erano poi misure intermedie come il cous e il semicous.
I prodotti alimentari secchi, come i cereali e i legumi, venivano misurati in cotili (0,070 litri), il chenice era la razione quotidiana di cereali e valeva 4 cotili.
Per i pesi, lo stàrete valeva 800 grammi, la precisione dei pesi utilizzati negli scambi veniva certificata dal sigillo ufficiale delle polis, per evitare dispute al momento della pesa.
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