Durante i 15 anni in cui fu imperatore la cultura romana visse un periodo di agonia, le mentalità illuminate e i filosofi furono allontanate e fu instaurato un regime restauratore volto a venerarlo come un dio, solo l'architettura trasse qualche beneficio dalla sua volontà di costruire edifici pubblici come terme, stadi e grandiosi palazzi ricchi di opere d'arte.
Gli sforzi di Domiziano per contenere gli attacchi delle popolazioni barbariche ottennero grandi risultati, riuscì infatti a creare una zona cuscinetto tra il Reno e il Danubio suddividendo il terreno in appezzamenti assegnati ai soldati per motivarli maggiormente nella difesa del territorio, la cui linea di confine fu solidamente fortificata.
Durante il regno di Domiziano, inoltre, il generale Agricola consolida il dominio in Britannia.
Se il fratello Tito aveva intrattenuto ottimi rapporti con il Senato, Domiziano li distrusse completamente, la sua personalità autoritaria lo spinse a ridimensionare in ogni modo i poteri del Senato e lo fece firmando le condanne a morte degli oppositori, reprimendo nel sangue ogni tentativo di rivolta.
Ovviamente si fece moltissimi nemici che riuscirono infine ad ordire una congiura che ottenne successo, così il 18 settembre del 96 Domiziano fu ucciso da un liberto che aveva accesso alla sua corte. Il suo successore, Cocceio Nerva, sarà acclamato proprio dal Senato e inizierà il suo governo promettendo di non perseguitare i senatori.
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