Le origini indoeuropee dei sanniti sono chiaramente evidenziate dalla lingua osca che parlavano.
Le principali attività economiche dei sanniti erano la pastorizia e l'agricoltura, vivevano in tribù organizzate in una lega sannita. Le città sannite non erano protette da mura, si trovavano in territori montuosi aspri come i loro caratteri, erano guerrieri molto abili di indole bellicosa, l'assetto da guerra prevedeva un elmo dotato di visiera, un grande scudo ovale e lo spadino corto.
Lo scontro con Roma iniziò quando i sanniti invasero Capua, le guerre sannitiche-romane durarono dal 343 aC al 290 aC., lungo periodo durante il quale si avvicendarono numerosi conflitti che videro vicendevoli vittorie e sconfitte.
Ad una prima importante vittoria dei Romani seguì una vittoria dei sanniti, che umiliò profondamente la repubblica romana. Le difficoltà dell'esercito romano nel fronteggiare i sanniti erano date dal terreno ostile dell'Appennino, che invece era molto famigliare ai sanniti, luogo in cui era veramente arduo controllare i grandi eserciti romani, motivo per cui l'esercito fu riorganizzato in gruppi meno numerosi, più veloci e più liberi nei movimenti, i manipoli.
I sanniti cercarono di difendere il proprio territorio e si allearono con gli Etruschi, gli Umbri e i Galli, sperando così di arginare la forza romana che, però, aveva già raggiunto la compattezza militare del grande esercito conquistatore.
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